Dai boschi all’architettura: il Wood Architecture Prize by Klimahouse celebra la Giornata Internazionale delle Foreste ogni giorno
Si vuole puntare sull'edilizia in legno per la trasformazione del settore edile in un modello circolare in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e contrastare i cambiamenti climatici

Il 21 marzo di ogni anno ricorre la Giornata Internazionale delle Foreste; istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si pone l’obiettivo di accrescere la consapevolezza verso l’importanza che il patrimonio arboreo ha per la sopravvivenza di tutto il nostro Pianeta. Le foreste costituiscono l’ambiente più diversificato e diffuso ma purtroppo anche il più minacciato dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.

Il Wood Architecture Prize by Klimahouse si pone l’obiettivo di celebrare la Giornata Internazionale delle Foreste non solo il 21 marzo ma ogni giorno. Si tratta di un riconoscimento introdotto da Fiera Bolzano, con il patrocinio e il contributo scientifico dell’Università Iuav di Venezia, del Politecnico di Torino, in collaborazione con PEFC Italia e UNCEM, in occasione di Klimahouse per promuove la consapevolezza sull’uso responsabile del legno, dimostrando come questo materiale possa essere il pilastro di un’architettura innovativa e responsabile.
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Considerato uno dei materiali più responsabili da utilizzare nelle costruzioni, il legno è al centro di una nuova visione progettuale basata sulla sostenibilità, sia in Italia che all’estero, come evidenziato anche dal dibattito europeo che ha sottolineato le potenzialità di cui dispone l’edilizia in legno per la trasformazione del settore edile in un modello circolare in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di contrastare i cambiamenti climatici. É proprio per rispondere a questa esigenza che nel 2023 è nato il Wood Architecture Prize by Klimahouse, il concorso rivolto agli innovatori della filiera delle costruzioni in legno.

Durante l’ultima edizione tenutasi lo scorso gennaio, sono stati diversi i progetti candidati all’acquisizione del primo e unico premio nazionale istituito per i pionieri di questo tipo di architettura. I concorrenti hanno presentato la propria idea di edilizia responsabile mettendo al centro il legno, confermando quanto sia un materiale altamente sostenibile da utilizzare che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra rispetto ad altri materiali quali il cemento e l’acciaio, oltre ad essere leggero, resistente e duttile.

Questo terzo anno di Premio coincide con i 20 anni di Klimahouse e conferma la visione a 360 gradi della più importante fiera italiana in materia di sostenibilità e innovazione in edilizia. Dopo la selezione dei 12 finalisti nel mese di dicembre 2024, la premiazione di progetti e progettisti vincitori individuati tra nuove edificazioni, riqualificazioni e ampliamenti, sopraelevazioni di edifici esistenti, architetture temporanee e sperimentali, è stata infatti anticipata dall’intervento dell’architetto inglese Andrew Waugh, specializzato in costruzioni a basse emissioni di carbonio e materiali rinnovabili e bio-based.
L’edizione 2025 del Wood Architecture Prize ha premiato 3 vincitori:
-Centro Anck’io, Villafranca (VR) Antonio Ravalli Architetti + Giorgio Nicolò
-Casa Larun, Tregnago (VR) | Zarcola studio
-Kindergarten Algund, Lagundo (BZ) | Feld72 Architekten

Di seguito le motivazioni.
Centro Anck’io, Villafranca (VR) Antonio Ravalli Architetti + Giorgio Nicolò
Completata nel 2022 la struttura, adibita a centro comunitario, si caratterizza per una grande copertura in legno lamellare che unisce i volumi sottostanti e si relaziona con il contesto. All’interno nella superficie di 330 m² trovano spazio un atrio flessibile con pareti mobili, un ufficio, due aule per la didattica e gli incontri, una biblioteca e un blocco servizi, oltre a una sala convegni ricavabile dall’unione dell’atrio con un’aula. La giuria ha conferito il premio “per aver condensato svariate funzioni aggregative di particolare valenza pubblica all’interno di un edificio impostato modularmente che garantisce flessibilità d’uso degli spazi, inclusi quelli all’aperto ma coperti. L’intero complesso è uniformato dal segno chiaro e semplice della piastra di copertura a cassettoni lignei disassemblabili e riutilizzabili al termine del ciclo di vita del fabbricato”.

Casa Larun, Tregnago (VR) | Zarcola studio
“Una magnifica ossessione: mai uno slogan avrebbe potuto meglio riassumere un concetto progettuale assolutamente originale, cui si affianca una maestria artigianale in autocostruzione” questo l’esordio della giuria nel pronunciare la motivazione del premio. L’operazione di sostituzione edilizia ha infatti ricavato un’abitazione in un lotto stretto, realizzata attraverso una gabbia strutturale di microlistelli 3×3, con funzione sia antisismica che estetica, generando un disegno vicino alla perfezione ed estremamente poetico. Fondato da Edoardo Giancola and Federico Zarattini, Zarcola architetti ha alle spalle svariate esperienze nazionali e internazionali nel campo dell’autocostruzione. La loro ricerca progettuale si focalizza sul rapporto tra progetto e preesistenze storiche, con grande attenzione all’integrazione di differenti modalità costruttive.

Kindergarten Algund, Lagundo (BZ) | Feld72 Architekten
“Esito di un concorso di architettura, l’ampliamento in continuità della struttura esistente si apprezza per la qualità della realizzazione e per la definizione di ambienti interni che, pur nell’ambito di una spazialità ordinaria, restituiscono atmosfere domestiche di particolare sensibilità e intimità”. Così la giuria ha motivato il premio per l’ampliamento dell’asilo nei pressi di Merano, sviluppato proseguendo il dialogo tra le coperture dell’esistente attraverso l’integrazione di un edificio a due piani con copertura a due falde. Caratterizzato da una facciata scura in legno bruciato, all’interno l’edificio si mostra chiaro, caldo e accogliente anche grazie alla scelta di pareti in legno non intonacate.

La menzione speciale per un progettista under 35 è andata all’Alter Stadel Maireggerhof (BZ) dell’Arch. Philipp Steger – Kollektiv null17 che ha condotto una sofisticata operazione di recupero di un maso attraverso una ricostruzione contestuale dello spazio.
Ad aggiudicarsi le menzioni Speciali della Giuria invece:
-La Rigenerazione delle Casermette di Moncenisio – (TO) Antonio De Rossi, Laura Mascino, Edoardo Schiari, Matteo Tempestini, Maicol Guiguet. Anno di costruzione: 2024.
Premiato per il recupero, in economia di risorse e in spazi limitati, di un rudere militare privo di pregio storico-edilizio, attraverso l’inserimento di volumi scatolari, differenziati per funzioni a uso comunitario, in chiave rigenerativa di un piccolo e isolato comune montano. L’inserzione della “scatola nella scatola” si conferma dunque un approccio consolidato per il ripristino dell’ingente patrimonio rurale alpino degradato.

-Costruito intorno – Casa p – Bressanone (BZ) Bergmeisterwolf. Anno di costruzione: 2024.
Assegnato il premio per la capacità di evocare atmosfere e immagini archetipiche dell’abitare all’interno di un contesto naturale montano. La giuria ha apprezzato la somma maestria tanto nel controllo e nel disegno dei dettagli, quanto nella realizzazione costruttiva.

Inoltre la giuria ha assegnato una menzione speciale della filiera PEFC al progetto We Rural Palazzo Valgorrera (TO) dello studio Archisbang per la sobrietà dell’inserimento di semplici volumi scatolari autonomi e reversibili ma al contempo in dialogo con un fabbricato rurale storico di cui si mantengono tutte le caratteristiche tipologico-costruttive. Particolarmente apprezzata inoltre l’articolazione degli spazi, tra ambiti aperti, ambiti semichiusi e stanze, ottenuta grazie a un’efficace quanto basica distribuzione su due livelli.
