EuroVelo festeggia i suoi 25 anni: tante le iniziative nei prossimi mesi
93000 km di piste ciclabili attraversano l'Europa. La bicicletta deve essere considerata un mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo
C’è un compleanno importante che riguarda il mondo delle 2 ruote: la rete ciclabile europea EuroVelo festeggia 25 anni. Si tratta delle rete europea di piste ciclabili sviluppata e coordinata dalla Federazione Europea dei Ciclisti in collaborazione con partner nazionali e regionali. Si compone di 17 itinerari ciclistici di lunga percorrenza, di qualità, che collegano e uniscono l’intero continente toccando complessivamente 42 nazioni. Degli oltre 93000 km previsti, 56000 km sono già percorribili.
Il progetto nato nel 1989 dalle idee e dalla volontà di lungimiranti attivisti coordinati dal danese Jens Erik Larsen, divenne ufficiale nel 1995 grazie all’appoggio di oltre 60 associazioni ciclistiche di vari Paesi. Nel 1997 arrivarono i fondi europei e la prima mappa con 12 itinerari. Nel 2001 fu inaugurato il primo percorso, l’EuroVelo12, la “Ciclabile del Mare del Nord” a cui seguirono altri percorsi tra cui l’EuroVelo13 o “Strada della cortina di ferro” lunga circa 10000 km, dalla Norvegia alla Bulgaria. Questo percorso che tocca ben 14 siti Unesco e 3 mari, attraversando tutti i Paesi che facevano parte della cosiddetta “cortina di ferro” prima della caduta del Muro di Berlino, è diventato nel tempo un gradito promemoria della pace e della riconciliazione. L’obiettivo aggiuntivo di questo speciale itinerario era ed è quello di riunire nazioni che per decenni sono state separate da problemi politici e che molti non potevano visitare, riscoprendo finalmente dei gioielli storici, artistici, culturali e paesaggistici che fino a non molto tempo prima erano praticamente sconosciuti.
Nel gruppo di lavoro originario un contributo importante è stato dato anche da alcuni rappresentanti FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che fa parte della Federazione Europea dei Ciclisti e che dal 2011 è coordinatrice di EuroVelo per l’Italia.
Ispirata al modello della rete ciclabile danese del tempo, EuroVelo è cresciuta nel corso di questi 25 anni diventando il più grande network al mondo nel suo genere con l’obiettivo principale di contribuire alla diffusione del cicloturismo e della mobilità attiva in tutta Europa, sviluppando un indotto economico per i territori e le comunità locali toccate dai percorsi. Lo scopo è unire lo sport, il benessere fisico derivato dall’utilizzo della bicicletta alla conoscenza diretta del patrimonio storico, culturale e naturalistico. In parallelo al circuito si muovono molti progetti di rispetto, salvaguardia dell’ambiente e la concreta possibilità di uno sviluppo del turismo sostenibile che può portare grossi guadagni alle economie locali senza gravare sull’ambiente e recando beneficio alla qualità della vita.
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L’Italia è attraversata da tre itinerari EuroVelo:
- la Via Romea Francigena (EV-5) 3200 km da Londra alla Puglia che nel nostro Paese va da Como a Brindisi
- la Ciclovia del Sole (EV-7) da Capo Nord a Malta per 7700 km, entra in Italia al Brennero e scende fino alla Sicilia (realizzata fino a Bologna e già finanziata fino a Firenze)
- la Ciclovia del Mediterraneo (EV-8) oltre 7000 km dal sud della Spagna a Cipro costeggiando il mare, entra in Italia a Ventimiglia, sale a Torino e attraversa la Pianura Padana in direzione Trieste
“I tre itinerari EuroVelo che attraversano l’Italia sono stati inseriti nel Piano Generale della Mobilità ciclistica approvato dal Governo nel 2022: per la prima volta la rete Bicitalia, creata dal basso grazie all’impegno e alle competenze della compagine volontaria di FIAB, compare in una legge dello Stato in cui si specifica che i 3 percorsi EuroVelo fanno interamente parte della rete ciclabile nazionale. Una parte di questi tracciati, inoltre, è coinvolta nella pianificazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, già finanziato con fondi ministeriali e del PNRR per 640 milioni di euro, a cui si vanno a sommare i fondi di provenienza regionale. L’indotto del cicloturismo si riscontra in modo particolare lungo i percorsi ciclabili di eccellenza. Risulta dunque fondamentale progettare e investire su infrastrutture di qualità che sono in grado di stimolare lo sviluppo di tutti i servizi collaterali e d’accoglienza, creando un circuito virtuoso in grado di garantire un reale ritorno in termini di flussi di turisti in bicicletta e relativi introiti per i territori attraversati” queste le parole di Antonio Dalla Venezia di FIAB, coordinatore del comitato tecnico scientifico Bicitalia-EuroVelo.
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L’esempio di EuroVelo ha stimolato FIAB a lavorare, già dal 2000, alla progettazione di una rete ciclabile nazionale, Bicitalia, con 20 grandi itinerari che attraversano le nostre regioni. Molti si affiancano a ciclovie di qualità, percorsi lungo corsi d’acqua o ferrovie dismesse, ciclopiste regionali, vie verdi, mettendo a disposizione una mappatura per un totale di oltre 23000 km.
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Pedalare lungo un itinerario EuroVelo, in Italia e in Europa, significa viaggiare su un percorso con parametri di alta qualità in termini di dimensione dei tracciati, segnalazione dei percorsi, gestione, manutenzione delle tratte e offerta di servizi collaterali per il cicloturista. Questo è possibile sia grazie all’impegno di cooperazione internazionale per l’armonizzazione degli standard nelle infrastrutture ciclistiche, sia grazie al quotidiano lavoro dei coordinatori nazionali della rete nei rispettivi Paesi.
“Abbiamo sviluppato negli anni un costante lavoro di supporto attivo, promozione, puntando sul fare rete con Regioni e Amministrazioni locali e valorizzando i percorsi EuroVelo all’interno dell’offerta bike-friendly dei singoli territori. Altrettanto fondamentale è il lavoro per integrare il patrimonio delle ciclovie italiane nella rete ciclabile europea, così come le molteplici attività di comunicazione e informazione sull’intera offerta EuroVelo, rivolte al sempre più ampio pubblico di viaggiatori che scelgono le vacanze attive e il turismo lento, in Italia come in Europa” spiega Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB e coordinatrice EuroVelo in Italia.
I dati lo confermano: nel 2021 le visite sono cresciute del 31% rispetto al 2020 arrivando a oltre 2,1 milioni. Tra gli itinerari più cliccati l’EuroVelo 8 e l’EuroVelo 5 che attraversano l’Italia, a riprova dell’attrattività del nostro Paese per le due ruote e del ritorno economico che ne può derivare.
Per celebrare questi 25 anni saranno parecchie le iniziative promosse da FIAB, a partire dalla possibilità di pedalare lungo gli itinerari EuroVelo in Italia e in Europa: il calendario dei viaggi su due ruote con accompagnatore è consultabile sul sito Biciviaggi.it; grazie alla presenza del logo EuroVelo, è facile individuare quali sono le proposte che toccano o seguono uno dei percorsi della rete. EuroVelo sarà presentata da FIAB nell’ambito delle partecipazioni a fiere ed eventi nel corso dell’anno: 1-2 aprile a Bologna alla Fiera del Cicloturismo, dove è in programma anche un momento istituzionale venerdì 31 marzo con il convegno “Le Reti del Cicloturismo”, a Vicenza dal 5 al 7 maggio all’Expo Be Active, a Venezia dal 6 all’8 maggio al Bike Festival Pavé, a Mantova dal 9 all’11 maggio al BAM e a Rimini dall’11 al 13 ottobre al TTG Travel Experience.
Il Parlamento Europeo ha approvato unà “Cycling strategy” che invita gli Stati membri ad aumentare significativamente gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili e a sostenere politiche industriali per l’intero comparto. La Strategia Europea della Ciclabilità, articolata in 18 punti, parte da un assunto: la bicicletta deve essere riconosciuta come un mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo. L’obiettivo ultimo è quello di raddoppiare in Europa il numero di chilometri percorsi entro il 2030.