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Per salvare la barriera corallina scende in campo l’Intelligenza Artificiale

Un progetto ambizioso che sfrutta la tecnologia per il bene di uno degli ecosistemi più a rischio nel mondo

Perché non sfruttare il progresso tecnologico per salvare uno degli ecosistemi più delicati della Terra? Grazie a un progetto di Intel, Accenture e Sulubaaï Environmental Foundation, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per tenere sotto controllo le condizioni della barriera corallina. Il progetto CORaiL, annunciato in occasione della Giornata della Terra 2020, è stato installato nel mese di maggio lungo la barriera corallina che circonda l’isola di Pangatalan, nelle Filippine. Grazie a questo progetto sono state scattate 40 mila fotografie che ora sono finite nelle mani dei ricercatori che hanno monitorato lo stato di salute del reef.

«L’intelligenza artificiale ci sta regalando opportunità senza precedenti per risolvere alcuni dei problemi più incombenti per la nostra società», ha detto Jason Mitchell, managing director del settore Communications, Media & Technology di Accenture.

Ma come funziona il progetto CORaiL?

La presenza e la diversità dei pesci che abitano la barriera corallina sono dei fattori indicativi dalla salute del reef.  Per questo ad oggi per monitorare il loro stato vengono organizzate delle spedizioni subacquee in cui vengono scattate foto o registrati dei video che poi vengono analizzati in superficie. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale però, è possibile dare meno fastidio all’ecosistema e fotografare la vita sottomarina in tempo reale.

La fase iniziale del progetto consiste nel piazzare delle strutture di cemento in grado di supportare i frammenti di corallo meno stabili. Su queste piattaforme sono state impiantati anche dei frammenti di corallo che tenderà a crescere, fornendo così un habitat ibrido per le specie viventi marine. Nelle vicinanze sono state piazzate una serie di videocamere dotate di sensori, capaci di immortalare il passaggio dei pesci e di altre specie nella barriera corallina. Il software connesso è in grado di riconoscere la specie e quindi di fornire i dati elaborati in tempo reale ai ricercatori.

barriera corallina
Foto Accenture

«Il valore dei dati dipende dalla velocità con cui si possono ottenere informazioni rilevanti per prendere decisioni», ha dichiarato Athina Kanioura, Accenture Chief Analytics Officer e Accenture Applied Intelligence Lead. «Grazie alla possibilità di analizzare in tempo reale i video, questo sistema ci permette di accedere a un ricco database con un click senza disturbare l’ambiente sottomarino».

Entro il 2050 potrebbe sparire il 90% delle barriere coralline

Le barriere coralline sono composte più di 800 specie di coralli diversi che ospitano circa il 25% della vita marina. Ma le barriere coralline, oltre ad essere preziosissime per le specie marine, svolgono una importante funzione anche per la vita fuori dall’acqua: le barriere coralline infatti proteggono la costa dagli effetti delle tempeste e dall’erosione. I reef sono anche importanti risorse per le comunità locali grazie al turismo, alla pesca e alle attività ricreative. Le barriere coralline danno anche tanto lavoro e sono fonte di guadagno per le attività locali. Secondo una stima il valore economico netto delle barriere coralline del mondo è di circa 10 miliardi di dollari americani.

barriera corallina
Foto di Marcelo Kato da Pixabay

La crisi climatica sta mettendo a rischio tutto questo. Se dovessimo riuscire a mantenere gli impegni dell’Accordo di Parigi, infatti, il 90% delle barriere coralline potrebbe non esistere più già entro il 2050. Le minacce sono tante e sono sia naturali che provocate dall’uomo. Parliamo dell’inquinamento, della sedimentazione, delle pratiche di pesca non sostenibili, ma anche del cambiamento climatico che sta causando un aumento delle temperature degli oceani e la loro acidificazione. Pensate che l’episodio di sbiancamento dei coralli del periodo compreso tra il 2014 e il 2017, connesso anche ad un forte El Nino, ha avuto effetti sul 70% delle barriere coralline del mondo.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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