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Ondate di caldo e salute, informarsi correttamente per prevenire i rischi

Le ondate di caldo sono un rischio anche per la nostra salute: è attivo il sistema nazionale sulla previsione delle ondate di calore, in relazione all'epidemia di Covid-19

Le ondate di caldo sono ormai una caratteristica delle nostre stagioni calde, la tendenza al cambiamento climatico ne sta aumentando la frequenza e l’intensità: periodi con temperature al di sopra della media stagionale sono sempre più frequenti e duraturi e possono avere effetti negativi sia sul territorio che sulla nostra salute.

Come per ogni rischio, è possibile fare attività di prevenzione: informare la cittadinanza sull’esposizione, i possibili effetti negativi delle ondate di caldo e le precauzioni da prendere per limitarli è il compito assunto dal Ministero della Salute.

Il bollettino giornaliero sulle ondate di calore in Italia

Il Ministero della Salute si occupa, da metà maggio a metà settembre (qualora persistano condizioni di rischio di livello 2 e 3 il bollettino di allerta per l’estate 2020 sarà inviato anche durante il periodo dal 15 al 30 settembre 2020), della pubblicazione dei bollettini sulle ondate di calore in Italia; un sistema operativo situato in 27 città italiane, consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili. Ogni bollettino giornaliero individua il livello di rischio e le relative azioni di prevenzione.

I bollettini sono consultabili sia sul sito del Ministero della salute, che attraverso l’APP Caldo e Salute, realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario della Regione Lazio – ASL Roma 1.

Leggi anche: Livelli di rischio, cosa fare – Le indicazioni del Ministero della Salute

Le aree urbane e i soggetti più vulnerabili 

Come sappiamo, le aree urbane sono esposte al fenomeno conosciuto come isola di calore urbana, per il quale in media nelle grandi città si registrano temperature medie annuali 1-3°C più alte rispetto al circondario, anche per questo il Ministero della Salute individua i soggetti più vulnerabili alle ondate di caldo ai quali prestare maggiore attenzione.

Per approfondire: Isola di calore urbana, perché in città fa più caldo? Le cause del fenomeno

Le categorie per le quali il caldo estremo può rappresentare un rischio per la salute, in particolare le persone che hanno «limitata capacità di termoregolazione fisiologica o ridotta possibilità di mettere in atto comportamenti protettivi». Tra le categorie più a rischio il Ministero evidenzia gli anziani, i neonati e i bambini, le donne in gravidanza, le persone con malattie croniche, disturbi psichici e/o ridotta mobilità, le persone non autosufficienti, le persone che assumono regolarmente farmaci o che fanno uso di alcol e droghe, le persone che fanno esercizio fisico o un lavoro intenso all’aria aperta e le persone con condizioni socio-economiche disagiate.

Le categorie nel dettaglio: Le categorie più a rischio e i consigli degli esperti

L’attività di prevenzione in relazione all’epidemia COVID-19

La pianificazione delle attività di prevenzione è particolarmente rilevante per l’estate 2020 in relazione all’epidemia COVID-19, a questo proposito l’emissione dei bollettini del Ministero della Salute di quest’anno tengono conto anche del concomitante rischio legato all’epidemia in corso, in particolare le attività dell’estate 2020 prevedono:

Sistemi di previsione/allarme HHWW città specifici – Heat health watch warning systems

Questi sistemi sono in grado di valutare l’impatto della temperatura sulla salute attraverso l’analisi integrata delle condizioni climatiche e dei dati storici di mortalità e di variabili meteorologiche.
Sulla base di questi sistemi vengono attivati, in modo graduato in relazione al livello di rischio previsto, gli interventi di prevenzione. I bollettini oltre ad essere pubblicati sul portale del Ministero della Salute e sulla APP, vengono inviati ai referenti delle 27 città con un sistema HHWW operativo, al Ministero della Salute e al Dipartimento della protezione Civile.

 

Sistema rapido di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG)

Il monitoraggio tempestivo dei dati SiSMG permetterà di evidenziare sia picchi della mortalità in risposta alle ondate di calore (eventi di breve durata), che di potenziali incrementi di mortalità più prolungati in relazione al COVID -19. La segnalazione di incrementi di mortalità osservati in singole città verranno tempestivamente inviati al Ministero della Salute e ai centri di riferimento locali. La sorveglianza epidemiologica è integrata dal sistema di sorveglianza degli accessi in Pronto Soccorso in strutture sentinella in 7 città.

Survey piani di risposta locali

Le Survey online consentono di raccogliere, in ogni regione (ASL/Comune), le modalità attraverso cui il piano di prevenzione ondate calore locale viene integrato con le attività di sorveglianza della popolazione, e di predisporre, in caso di necessità, una rimodulazione delle attività in risposta all’epidemia di COVID-19.

Materiale informativo e brochure
Materiali disponibili sul portale del Ministero della Salute, anche sotto forma di FAQ.

Il Ministero della Salute sempre in relazione alla pandemia COVID-19, ha fornito alcune indicazioni relative al caldo e ai sistemi di protezione individuale quali le mascherine. Secondo le indicazioni fornite dall’OMS, infatti, il sudore può far bagnare le mascherine, rendendo «più difficile la respirazione e favorire la crescita di microorganismi». Per questo motivo le mascherine bagnate o danneggiate vanno buttate e sostituite con mascherine nuove. Anche se in possesso di mascherine di tessuto riutilizzabili, quando sporche o umide, vanno sostituite. Ricordiamo che le mascherine devono coprire naso e bocca e aderire bene al viso senza però stringere. Dopo 4 ore di utilizzo, la mascherina deve essere sostituita con una mascherina nuova. Le mascherine chirurgiche non vanno riutilizzate. Se in possesso di mascherine di tessuto riutilizzabili, queste devono essere lavate con un sapone e preferibilmente in acqua calda (60°) almeno una volta al giorno.

Non solo temperature, anche radiazioni e raggi UV 

 

Con l’arrivo dell’estate e delle giornate soleggiate bisogna tenere conto anche delle radiazioni e raggi UV. Il sole, infatti, emette radiazioni costituite dal “vento solare”, ossia particelle altamente energetiche costituite principalmente da protoni, elettroni e nuclei di elio, e da onde elettromagnetiche. La radiazione elettromagnetica del sole è costituita per il 99% da raggi visibili, ossia dalla luce, da radiazioni dell’infrarosso, che danno la sensazione di calore, e da un minuscola frazione di raggi UV, i raggi ultravioletti. Nonostante siano solo una piccola parte, i raggi UV sono i più dannosi. I raggi ultravioletti, infatti, riescono a penetrare nei tessuti più in profondità, fino ad interferire con il codice genetico delle cellule. Per questo motivo gli UV possono favorire lo sviluppo di forme tumorali. L’esposizione prolungata a raggi UV porta anche alla comparsa di eritemi, scottature. I raggi ultravioletti, però, in piccole dosi, possono anche stimolare la produzione di vitamina D, utilissima per prevenire l’osteoporosi, il diabete di tipo 1, diversi tipi di tumori, ma anche la depressione.

Per approfondire: SOLE, raggi ultravioletti e indice UV: tutto quello che c’è da sapere

Informarsi responsabilmente per prevenire i rischi 

Con temperature più alte e ondate di calore più frequenti aumenta il rischio per la salute, basti pensare che negli Stati Uniti la mortalità data dal caldo è superiore a quella degli uragani, l’attività di prevenzione è dunque fondamentale per proteggersi e per proteggere le categorie più a rischio, per questo vi invitiamo ad informarvi responsabilmente attraverso fonti istituzionali e qualificate quali, in questo caso, il portale del Ministero della Salute. 

 

 

 

Per le previsioni del tempo e per tutti gli aggiornamenti sulle temperature puoi sempre consultare il nostro sito IconaMeteo.it, osservazioni in tempo reale e previsioni meteo accurate, realizzate solo da meteorologi certificati.

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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