Artico, così sta scomparendo il ghiaccio marino [VIDEO]
Arriva dall’Artico l’ennesimo campanello d’allarme che dovrebbe portare l’attenzione di tutto il mondo sulla crisi climatica. Per la prima volta i dati satellitari hanno rivelato come l’intrusione delle acque più calde in risalita verso nord nell’Atlantico stia riducendo la ricrescita del ghiaccio in inverno.
È normale che la quantità di ghiaccio marino che galleggia nell’Oceano Artico vari in modo estremamente significativo con le stagioni, raggiungendo il minimo intorno a settembre e il massimo intorno a marzo, dopo i mesi invernali più freddi. I dati relativi agli ultimi anni rivelano però che un altro fattore si sta sommando alla naturale variazione delle stagioni: la temperatura dell’acqua marina dell’oceano artico è sempre più elevata, e contribuisce in modo inedito alla fusione dei ghiacci, al punto che anche durante i mesi invernali la loro estensione non riesce a raggiungere i valori tipici anche solo di pochi anni fa.
Il grafico, pubblicato dall’Agenzia Spaziale Europea, mostra com’è cambiata negli ultimi anni l’estensione del ghiaccio marino registrata nel periodo tra novembre e aprile:
Lo studio è stato pubblicato di recente sul Journal of Climate, e per realizzarlo gli scienziati hanno utilizzato i dati satellitari della Climate Change Initiative dell’ESA per calcolare i cambiamenti nel volume del ghiaccio marino artico tra il 2002 e il 2019.
I ricercatori hanno scoperto che il maggiore calore dell’oceano porta a una scomparsa dei ghiacci significativa soprattutto nel Mare di Barents e nel Mare di Kara. Il fenomeno è stato definito “Atlantification“, per descrivere il modo in cui il calore dell’Oceano Atlantico, trasportato a latitudini più elevate, stia causando il ritiro del ghiaccio marino.
Il video realizzato dall’Esa mostra i cambiamenti registrati nell’ultimo decennio: