Giornata dell’Acqua 2022, in Italia oltre il 40% dell’acqua viene dispersa nel sottosuolo: servono investimenti seri
La crisi climatica ci costringerà a fare i conti con una sempre minore disponibilità d'acqua, ma oggi ci sono ancora troppi sprechi e una abitudine di consumo ricca di contraddizioni
Il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dall’ONU nel 1992, che quest’anno pone l’accento sulle acque sotterranee, un bene invisibile agli occhi, ma importantissimo per la nostra vita. Secondo Marirosa Iannelli, presidente del Water Grabbing Observatory, “le organizzazioni, insieme agli enti locali e i ministeri, devono sensibilizzare anche attraverso campagne istituzionali adeguate a quella che è la qualità dell’acqua in Italia, e dall’altra parte lavorare con investimenti seri per ammodernare le infrastrutture. Questo è fondamentale. I fondi a disposizione devono essere spesi adeguatamente sulle nostre infrastrutture. Noi disperdiamo nel sottosuolo, per colpa delle tubature malmesse, oltre il 40% dell’acqua: è tutta acqua dispersa, e non ce lo possiamo più permettere“.
Giornata dell’Acqua 2022: l’importanza delle acque sotterranee
Pensate che di tutta l’acqua presente sulla Terra, quasi il 97% è salata. Del restante 3%, la maggior parte è immagazzinata nei ghiacci (1,74% del totale) o nel sottosuolo (1.69%). La piccolissima percentuale restante si divide tra l’acqua presente nei laghi (0.013%), fiumi (0.0002%), paludi (0.0008%), permafrost (0.022%), nell’umidità del suolo (0.001%) e nell’atmosfera terrestre (0.001%)1. Se potessimo racchiudere tutta l’acqua dolce disponibile in una sfera, avrebbe un diametro di soli 56.2 chilometri.
La falda acquifera può subire dei cambiamenti dovuti alle precipitazioni (o alla loro assenza), alla presenza di corsi d’acqua, a variazioni geologiche del terreno, e alla presenza dell’uomo che può scavare pozzi per prelevare acqua e rendere impermeabile il terreno con l’asfalto.
L’acqua diventerà un bene sempre più prezioso nell’area del Mediterraneo e in Italia
Le risorse idriche diventeranno sempre più preziose, specie attorno al Mediterraneo. L’ultima stagione meteorologica invernale ha portato solo due terzi della pioggia normale in Italia.
Alcune regioni, però, come ad esempio quelle di Nord-Ovest e la Sardegna, hanno ricevuto solo un terzo della pioggia, e nella città di Torino, l’ultima precipitazione rilevante risale addirittura ad inizio dicembre. La siccità sta infatti diventando sempre più critica in queste regioni d’Italia, zone in cui tra l’altro è venuta a mancare anche la neve.
Secondo l’osservatorio ANBI il divario tra le riserve idriche attualmente accumulate e quelle del passato in Lombardia continua ad aumentare: “-54,4% sulla media storica con un volume di neve, stimato in solo 578,9 milioni di metri cubi contro i quasi 3819 milioni dell’anno scorso ed una media dal 2006, pari a 1911,80 Mmc”.
Il Mediterraneo è e sarà sempre più una zone particolarmente esposta a siccità e carenza d’acqua. Lo ha confermato l’ultimo report dell’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) dell’ONU: l’area mediterranea sarà interessata da periodi di siccità sempre più frequenti, specie nei settori settentrionali (e quindi in Italia). Verremo esposti più spesso a ondate di calore, ed è stata confermata la previsione di una minore disponibilità di acqua in futuro, scarsità che già oggi interessa 180 milioni di persone solo attorno al Mediterraneo.
E in Italia il consumo di acqua è particolarmente ricco di contraddizioni e paradossi. Nonostante infatti l’acqua del rubinetto sia tra le migliori d’Europa per qualità (siamo al settimo posto), in Italia si continuano a preferire le bottiglie d’acqua: solo il 30% dichiara di bere acqua del rubinetto. Il nostro Paese è infatti il primo in Europa per consumo di acqua in bottiglia e il secondo per prelievi di acqua a uso potabile.
1 USGS How much water is there on, in, and above the Earth?