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C’è un nesso tra gli incendi in California e la crisi climatica?

Anche quest'anno lo stato della California è in piena emergenza incendi. I cambiamenti climatici possono influenzare l'insorgenza di roghi?

Gli incendi stanno mettendo in ginocchio la California: sono moltissimi i roghi scoppiati in questa stagione e alcuni di loro hanno raggiunto dimensioni quasi record. Sebbene la California abbia condizioni climatiche e ambientali favorevoli agli incendi, secondo gli esperti il cambiamento climatico ha un peso rilevante in questa equazione. Gli effetti del riscaldamento globale sono direttamente collegati allo sviluppo di incendi più numerosi e vasti.

«La connessione con i cambiamenti climatici è inequivocabile – commenta al New York Times Park Williams, a bioclimatologo del Lamont-Doherty Earth Observatory, dell’Università della Columbia-. Temperature più elevate fanno seccare la vegetazione, il “carburante”. In zone ricche di vegetazione molto secca, basta solo una scintilla».

In uno studio, pubblicato su Advancind Earth and Space Science, gli scienziati hanno analizzato proprio le connessioni tra i cambiamenti climatici di origine antropica e gli incendi nello stato della California. L’effetto più evidente del riscaldamento è la minore umidità dell’aria che fa seccare la vegetazione e rende molto più facile lo sviluppo di incendi estivi, principalmente lungo la costa settentrionale e la Sierra Nevada, specialmente nelle zone forestali. Le temperature eccezionali delle ultime estati californiane contribuiscono inoltre a ridurre le dimensioni dei ghiacciai, fattore che, a sua volta, contribuisce a seccare la vegetazione.

Un altro importante ingrediente del clima californiano sono i venti di Santa Ana. Si tratta di venti molto forti e secchi che soffiano dall’interno verso la costa. All’origine di questo fenomeno c’è la formazione di un’area di alta pressione nel Great Basin, il Gran Bacino idrografico presente nel Nevada e nei settori occidentali dello Utah. L’aria presente in questa regione talvolta arriva in California, attraverso la Sierra Nevada, e dato che è più pesante dell’aria calda già presente, scivola lungo i versanti, si comprime, si riscalda e diventa ancora più secca. In questo percorso, l’aria acquista anche velocità, raggiungendo nelle fasi più intense persino i 150 km/h. Un fenomeno estremamente pericoloso per gli incendi.

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In uno studio pubblicato sempre su Advancind Earth and Space Science, gli scienziati hanno scoperto che il riscaldamento globale potrebbe indebolire questi sistemi di alta pressione sul Gran Bacino, e quindi ridurre la frequenza degli episodi dei venti di Santa Ana. Ma questa tendenza non sarà uniforme nell’arco dell’anno: secondo gli esperti, infatti, potrebbe diminuire in primavera e in autunno, ma restare frequente durante l’inverno. Questo potrebbe portare ad uno spostamento in avanti della stagione degli incendi.

 

 

 

 

 

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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